IV edizione di Cucina Dolce Giovani: una due giorni all'insegna dell'entusiasmo e del confronto
Eventi Italia RistorazioneIl tema di quest’anno - Strutture e consistenze. Viaggio al centro del dessert - ha accompagnato allievi, insegnanti e ospiti alla scoperta di come nasce un dessert al piatto e come si costruisce il servizio di dessert in un contesto di fine dining
Le premesse c’erano tutte, ma i risultati hanno superato di gran lunga le aspettative. Parliamo della quarta edizione di Cucina Dolce Giovani, l’iniziativa nazionale e gratuita di alta formazione sulla pasticceria da ristorazione per allievi/e di istituti alberghieri ed equipollenti ideata e organizzata da Associazione Pièce e svoltasi a Torino il 6 e 7 novembre.
Definire entusiasmante questa edizione non è un’esagerazione, ma una descrizione fedele, comprovata da solidi riscontri.
A cominciare dalla risposta delle scuole. Le richieste di partecipazione sono state numerosissime e, massimizzando l’impegno organizzativo, è stato possibile ammettere parecchi istituti in più rispetto a quanto previsto, arrivando al ragguardevole numero di 20 scuole da ogni parte d’Italia. Gli insegnanti accompagnatori hanno seguito i lavori con coinvolgimento ed emozione non inferiore a quelli dei loro ragazzi.
I 6 professionisti di vertice (Manuel Ferrari, Vincenzo Abagnale, Nicola Di Lena, Francesca Lucchetta, Luigi Margiovanni, Alessandro Masia), diventati 7 grazie alla gradita e fattiva presenza di Alessia Semeraro, hanno guidato le loro giovanissime brigate sapendo trasmettere in eguale misura competenza, rigore, creatività ed empatia, con generosità e altruismo davvero commendevoli.
Le aziende sostenitrici (Agrimontana, Agugiaro e Figna, Corman-Elle&Vire, Domori, Goeldlin Chef, Prontoservice, Rogelfrut, Silikomart Professional), oltre a rendere materialmente possibile tutta l’organizzazione, hanno esteso il loro supporto anche a una sfera che va ben oltre la fornitura di fondamentali beni e servizi.
Il pubblico è stato numerosissimo e partecipe. Sono stati ben oltre cento gli ospiti, in larghissima maggioranza pasticcieri e operatori del settore (aziende, organizzazioni, associazioni di categoria), e tutti hanno espresso entusiastico apprezzamento non solo per la qualità delle preparazioni e dell’organizzazione, ma anche per il senso e lo spirito di un’iniziativa che pone al centro le giovani leve e le mette a diretto contatto con i professionisti e le aziende.
La scuola ospitante, l’istituto Colombatto di Torino è stata impeccabile sotto ogni punto di vista e i suoi allievi hanno anche preparato e servito il ricco aperitivo che ha preceduto la degustazione dei dessert. Un bel momento conviviale che ha fatto seguito a una breve presentazione durante la quale è stata illustrata l’iniziativa ed è stata ricordata, con grande emozione e una lunga, commossa standing ovation, la figura straordinaria di Emilia Coccolo Chiriotti, recentemente scomparsa e che proprio della formazione e supporto alle giovani leve aveva fatto il fulcro della sua attività di editrice, divulgatrice e organizzatrice culturale.
Coerentemente con lo spirito delle attività di Associazione Pièce, i veri protagonisti della due giorni di Cucina Dolce Giovani sono stati ben 40 ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte di Italia, autentici professionisti in divenire. Seri, propositivi, di un’allegria contagiosa ma disciplinatissimi e focalizzati, hanno lavorato intensamente e serenamente, integrandosi nelle brigate con uno spirito di squadra davvero mirabile.
Non meno stimolante e di alto valore formativo è stata la seconda giornata: dedicata alla discussione e a una meticolosa disamina tecnica del lavoro svolto e dei dessert realizzati, ha visto un’attiva e costruttiva partecipazione di ragazzi, insegnanti e pasticcieri.
Siamo onorati di questo risultato, dimostrazione di un interesse crescente per un progetto che ha molte valenze: Cucina Dolce Giovani offre un momento di confronto e scambio fra ragazzi di diverse provenienze chiamati a fare squadra in un contesto “reale” che mette alla prova la professionalità e le competenze acquisite, ed è un’opportunità per apprendere la cultura della cucina dolce, del suo contesto, della sua evoluzione e dei suoi artefici.